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Credito d’imposta investimenti in beni strumentali, materiali e immateriali

Destinato alle Imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

Il Credito d’Imposta per Investimenti in Beni Strumentali è l’incentivo già noto come Super / Iper-ammortamento, destinato alle imprese con strutture produttive ubicate in Italia, che ha l’obiettivo di supportarle e incentivarle negli investimenti in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali.

Il credito d’imposta spetta, con aliquote diverse, alle imprese che hanno effettuato investimenti a decorrere dal 01/01/2020 e fino al 31 dicembre 2025 , ovvero entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

 

Innalzata l’aliquota dal 20 al 50% per l’anno 2022 per investimenti in beni immateriali.

In sede di conversione in legge del c.d. "Decreto Aiuti", è stata confermata la maggiorazione del credito di imposta per gli investimenti in beni immateriali 4.0 effettuati nel 2022.
In base a tale modifica è stato incrementata dal 20% al 50% la misura dell’agevolazione prevista per gli investimenti in software con le caratteristiche Industria 4.0 (allegato B della legge 232/2016) effettuati nell’intero anno 2022, nonché fino al 30 giugno 2023, laddove, entro il prossimo 31 dicembre, venga confermato l’ordine al fornitore e pagato un acconto non inferiore al 20% del costo.
Resta fermo il tetto di 1 milione di spesa agevolabile.

L’agevolazione potenziata al 50% riguarda anche gli investimenti già effettuati prima della entrata in vigore della norma, purché a partire dal 1° gennaio 2022.
Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.
Resta invece immutato il quadro delle agevolazioni per i software 4.0 acquisti negli anni successivi al 2022. Nel 2023 (coda al primo semestre 2024) il tax credit è come detto del 20 per cento. Nel 2024 (coda al primo semestre 2025) scende al 15%, per collocarsi al 10% nel 2025.

Il credito d’imposta in esame è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24 in 3 quote annuali di pari importo a decorrere dall’anno di avvenuta interconnessione.
Non è prevista la possibilità di cedere il credito d’imposta.

Occorre indicare nella fattura di acquisto i riferimenti alla legge che introduce questa agevolazione (“Bene agevolabile ai sensi dell’art. 1, commi da 1051 a 1061 della Legge n.178 del 30 dicembre 2020”) – eventuali errori od omissioni possono essere sanati.

Per i beni tecnologicamente avanzati materiali e immateriali, le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli rispettivamente negli elenchi di cui ai richiamati allegati A e B e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.

Resta l’obbligo di effettuare la comunicazione al Ministero dello sviluppo economico (ma non a pena di decadenza del beneficio).

Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive di cui al periodo precedente, non porti al superamento del costo sostenuto.

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Transizione 4.0